La fluidità è da sempre relegata ai liquidi, corpi continui privi di forma ma capaci di assumere le sembianze del contenitore.
Fluidi che scorrono nei canali, che serpeggiano nelle linfe degli alberi, che permeano l'aria nei polmoni e pulsano nelle vene della pelle.
Ma se rinunciamo a un’esatta omogeneità e riduciamo l’assoluta continuità a una sua grezza approssimazione, allora anche un fluido acquista spigoli e raccordi.
Fluidi lofi che si muovono scattosi, che alterano le loro forme e geometrie con una propria identità.
Una condizione di fluidità che diventa punto di transizione tra liquidi che desiderano un corpo e corpi che vogliono diventare liquidi.
In questa estetica di transizione, anche un corpo umano può raggiungere la liquidità necessaria a permeare l’aria e pulsare nei suoni della musica.
LoFi Fluids